Himba: il popolo rosso della Namibia

Gli Himba sono una popolazione della Namibia, sono un popolo affascinante e facilmente riconoscibile grazie alla particolare colorazione che il loro corpo assume dopo essersi cosparsi di una miscela di burro e ocra che li rende il popolo rosso della Namibia.

La terra non è nostra, è un tesoro di cui abbiamo cura per le generazioni future.

Proverbio namibiano

In origine gli Himba erano una parte dell’etnia Herero di origine Bantu che verso la metà del XVI secolo emigrò dall’Africa centrale fino ai territori de Kaokoland ossia la regione nord occidentale dell’attuale Namibia.

A seguito degli scontri con i Nama un gruppo di nutrito di Herero si spostarono a nord, nel sud dell’attuale Angola per cercare rifugio e pascoli sicuri per il loro bestiame.

I territori erano occupati dalle tribù indigene degli Ngambwe a cui gli Herero si sottomisero e chiesero pascoli e terre dove potersi stabilire: questo gli valse il nome di Ova-Himba ossia quelli che chiedono.

Gli Himba persero così i contatti con il ceppo etnico originario e questo gli permise di mantenere intatte le loro tradizioni e la loro lingua.

Gli Herero che rimasero in Namibia subirono infatti la forte influenza dei coloni tedeschi che li obbligò, tra le altre cose, ad indossare abiti coloniali che in seguito sono diventati gli abiti tradizionali degli Herero.

Agli inizi del 1900 gli Himba si spostarono a sud riprendendo man mano possesso dei loro antichi territori e ricostruendo i loro kraal, ossia i villaggi tradizionali.

I kraal sono costituiti da capanne a cupola fatte di rami di acacia intrecciati ed intonacati con un impasto di fango e sterco bovino e circondati da recinti di rami spinosi chiamati otjunda utili per proteggersi dagli animali pericolosi.

Gli Himba sono un popolo semi nomade la cui esistenza è ritmata dalle periodiche transumanze del bestiame e dalla celebrazioni di riti religiosi e cerimonie ancestrali.

Himba: il popolo rosso della Namibia

I canti e le danze rituali accompagnano molti momenti della vita quotidiana nel villaggio; ogni giorno le donne e i bambini restano al villaggio mentre gli uomini curano il bestiame e si preoccupano di tenere al sicuro la comunità.

Anche se il villaggio è formalmente comandato da un uomo anziano in realtà le donne occupano un ruolo di rilievo e la discendenza matrilineare determina le parentele, i matrimoni e l’eredità.

A conferma che le donne detengono il controllo dell’organizzazione sociale è l’affidamento del okurowo, ossia del sacro focolare intorno a cui si svolgono tutte le cerimonie tribali, alla matriarca.

Gli Himba credono nel culto degli antenati, ogni mattina si tiene una cerimonia per onorare gli avi: si tratta dell’offerta del latte agli antenati.

Il latte viene munto dalle donne che utilizzano secchi di legno, i secchi vengono portati presso il fuoco sacro dai giovani del villaggio in una sorta di processione; giunti al fuoco il capo villaggio immerge una mano nel latte e ne beve un sorso.

Dopo che il capo villaggio ha bevuto da tutti i secchi il latte viene distribuito a tutti i membri del villaggio.

Mentre gli uomini si occupano del bestiame, le donne restano al villaggio prendendosi cura delle capanne, producendo la farina di mais utilizzando grossi bastoni di legno e preparando l’impasto otjizie, che conferisce il tipico colore rosso.

L’otjizie è un impasto preparato con burro e ocra che le donne spalmano sul corpo e sui capelli per proteggersi dagli insetti e dal sole mantenendo così la pelle liscia ed elastica.

L’abbigliamento delle donne Himba è piuttosto semplice: un gonnellino di pelle di capra, numerosi monili di cuoio e metallici e ornamenti per i capelli.

Le donne Himba sono solite bruciare speciali essenze che rilasciano un fumo profumato.