Le piramidi Meroe in Sudan

Il Sudan ospita una serie di strutture antiche e incredibilmente impressionanti: le piramidi di Meroe, il sito dell’antica città Meroë, oggi patrimonio mondiale UNESCO, in passato fu la capitale del Regno di Kush, governato dai re nubiani noti come i faraoni neri.

Centro di una potente civiltà, Meroë è stata la capitale del regno Kush, la cui solida cultura ha prosperato per secoli e la loro grande architettura e le loro opere d’arte hanno lasciato una duratura testimonianza della grandezza dei re e delle regine della Nubia.

I nubiani presero il controllo dell’Egitto e i faraoni neri divennero la venticinquesima dinastia egizia o la dinastia etiope, più precisamente, il re della Nubia, Piye, invase e conquistò con successo l’Egitto, estendendo il suo controllo a tutta la Valle del Nilo e divenne il primo faraone della 25a dinastia egizia (circa 770-656 a.C.).

Dopo che i faraoni nubiani persero il potere, si ritirarono a sud dall’Egitto per formare il Regno di Kush, che prosperò per diversi secoli.

Le piramidi del Sudan furono progettate come tombe per i re e le regine nubiane, sono di dimensioni significativamente più piccole di quelle che si possono trovare in Egitto, costruite tra 2.700 e 2.300 anni fa, e presentano basi strette e pareti molto ripide.

Il sito archeologico di Meroe , a circa 200 chilometri a nord di Khartoum, ospita circa 200 piramidi e templi, più di quanti ce ne siano in tutto l’Egitto.

L’antica capitale Meroe era strategicamente posizionata all’incrocio delle rotte commerciali africane interne e delle piste delle carovane dal Mar Rosso, ma la terra intorno a Meroë era anche fertile e benedetta da significative risorse naturali: miniere di ferro e oro che favorirono lo sviluppo di un’industria dei metalli, in particolare la lavorazione dell’oro.

Meroë divenne la necropoli preferita intorno al 250 a.C.; ci sono due aree di sepoltura principali: il cimitero a sud , il più antico, e il cimitero a nord.

L’area settentrionale oggi contiene le piramidi meglio conservate di Meroë, qui si trovano alcune delle tombe più impressionanti,  sono gli ultimi luoghi di riposo di trenta re, otto regine e tre principi.

Le prime piramidi di Meroë si ritiene fossero piramidi a gradoni mentre le strutture successive, realizzate nel III secolo d.C., sono più semplici con lati lisci e scoscesi.

Nonostante la chiara influenza del design egiziano classico, le piramidi di Meroë sono notevolmente più piccole, alte da 8 a 30 metri, e generalmente mancano del pyramidion, la chiave di volta appuntita.

All’interno dei siti funerari si trovano stanze sotterranee con soffitti a volta: tre per un re e due per una regina.

Nelle piramidi più antiche, la camera funeraria era decorata con scene del Libro dei Morti egiziano, inoltre nella camera funeraria era collocata una bara di legno, raffigurante il volto del defunto.

Nelle vicinanze del sarcofago reale venivano posti i corpi sacrificati di animali e, in alcuni casi, di servi umani.

Le piramidi resistettero alla prova del tempo fino al 1880, quando l’esploratore italiano Giussepe Ferlini distrusse le cime di molte delle strutture in cerca di tesori da rivendere ai musei dell’antico continente.

Mentre alcune delle piramidi sono state restaurate, altre rimangono effettivamente decapitate con grande rammarico degli studiosi e degli archeologi.